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Intervista a Alessandro Cassigoli
co-regista di “Californie”, in concorso al MFF
19 Agosto 2022
Nel primo giorno di MantovaFilmFest 2022, abbiamo ospitato Alessandro Cassigoli, regista di Californie assieme a Casey Kauffman, in concorso per la migliore opera prima. Il film è un romanzo di formazione lungo cinque anni, dalle prime riprese effettuate fino all’ultimo ciak, che racconta la storia della giovane Jamila, figlia di genitori marocchini che vive a Torre Annunziata e cerca il suo posto nel mondo. Un incontro, quello con la protagonista del film, che risale al lavoro precedente di Cassigoli e Kauffman, il documentario Butterfly dedicato a Irma Testa, campionessa di pugilato.
Ci ha raccontato il regista: “Abbiamo incontrato Khadija nella palestra dove stavamo girando il documentario: mentre siamo lì entra questa ragazzina e ci regala una scena bellissima che anche al montaggio abbiamo tenuto. Dopo il film abbiamo deciso di re-incontrare Khadija per conoscerla meglio. Abbiamo ritrovato quel fuoco che ne caratterizza lo sguardo e che si vede in ogni suo primo piano, anche nel film. Tant’è che abbiamo usato lo stesso primo piano sia all’inizio di Butterfly che all’inizio di Californie. Non era una cosa stabilita, ma quando ci siamo trovati al montaggio ci siamo resi conto della sua forza, e poi ci sembrava un buon modo per esplicitare la forte relazione che c’è tra i due film.”
Il film mescola la scrittura e la messinscena della fiction con un linguaggio visivo mutuato dal genere documentario: “Io e Casey abbiamo entrambi una formazione tra documentarismo e giornalismo: quello che chiamiamo cinema del reale ci ha sempre caratterizzato come autori, ma con questo film volevamo sganciarci dai vincoli che il documentario ti impone nella messa in scena per raccontare una storia che parte dal vissuto di Khadija-Jamila per esplorare il suo mondo e i mondi che può rappresentare. Anche per lei è stato interessante non essere esclusivamente Khadija, ma sforzarsi per interpretare Jamila. Nello scrivere il suo personaggio infatti abbiamo inserito altre caratteristiche di ragazze e ragazzi incontrati durante la lavorazione di questo e dei film precedenti.”
Nel corso dell’anno il film ha incontrato tante sale: come sta il cinema in termini di pubblico? “La ripresa non c’è stata come speravamo, questo va detto. La cosa sorprendente è che – almeno a Roma – i teatri sono tornati a popolarsi, i cinema meno. Ovviamente lo streaming influisce. Personalmente, non credo nel cinema d’autore in streaming; nella visione domestica certi film non arrivano fino in fondo, perché richiedono un’attenzione diversa che solo la sala può creare. C’è poi un discorso di raggiungibilità dell’opera: se certi prodotti puoi vederli solo al cinema, la speranza di tornare a riempire le sale può essere maggiore; se dopo due settimane sono già disponibili ovunque, diventa più difficile. Speriamo che le cose migliorino!”